Le ghiandole di bartolini perché si infiammano?

Le ghiandole di Bartolino (o anche di Bartolini) sono due ghiandole, dell’apparato genitale femminile  esterno. Vengono anche definite ghiandole vestibolari maggiori, per distinguerle dalle altre ghiandole, di dimensioni minori, che si trovano sparse nella parete del vestibolo della vagina.

Ghiandole di bartolini cosa sono e a cosa servono?

Sono simmetriche, una per parte, localizzate lateralmente e posteriormente all’orifizio della vagina e si trovano nella parte inferiore delle grandi labbra. La loro forma è simile a quella di una piccola mandorla, con un diametro di 12-15 millimetri e un peso di circa 5 grammi. Il loro dotto escretore si apre ai lati dell’orifizio vaginale. La ghiandola del Bartolini è unita alla superficie della vulva tramite il dotto di Bartolini. La lunghezza del dotto varia tra i 1,5 e i 2 cm. Nella donna esistono due dotti, simmetrici tra loro.

Durante l’orgasmo-femminile, l’intervento di alcuni muscoli produce l’espulsione dalle ghiandole di una piccola quantità di un liquido denso, vischioso e trasparente. Originariamente si riteneva che questo liquido fosse importante per la lubrificazione vaginale. Studi più recenti hanno però dimostrato che probabilmente queste ghiandole non hanno alcuna funzione, sono solamente l’equivalente femminile ancestrale della prostata maschile. La funzione di queste ghiandole rimane ancora oggi in via di studio.

Le ghiandole di Bartolini modificano la loro struttura con l’età della donna, essendo di piccole dimensioni nelle giovani e raggiungendo il massimo volume e funzionalità nella donna sessualmente matura. Dopo la menopausa vanno incontro ad atrofia.

Sono ghiandole di tipo tubulo alveolare, divise in lobi e lobuli. Le pareti dei lobuli sono tappezzate da cellule mucose. Esse, infatti, producono un muco chiaro e viscoso, e la loro funzione è strettamente legata all’attività sessuale, durante la quale, nella fase di eccitazione, rilasciano il loro secreto.

Patologie ghiandole di bartolini

Le ghiandole di Bartolini possono irritarsi o infettarsi, possono aumentare di volume e diventare dolenti. Questo tipo di patologia può facilmente essere curata dal medico.

Le ghiandole di Bartolini possono essere interessate da processi infiammatori (bartolinite), durante i quali aumentano di volume e diventano dolenti. Quando si ostruiscono i canali da cui defluisce il liquido lubrificante, invece, può risultare la formazione di cisti. Quest’ultime possono rimanere per lungo tempo asintomatiche, ma, se si infettano, evolvono in ascessi (formazioni sacciformi contenenti pus).

Esse possono anche andare incontro a una patologia come carcinoma primitivo della ghiandola di Bartolini, che rappresenta il 5% circa delle neoplasie vulvari. Questo tumore colpisce generalmente le donne anziane e può raggiungere un volume di 7 cm. I segni clinici, come ulcere e dolore, compaiono tardivamente.

Prevenzione

Le condizioni patologiche che interessano le ghiandole di Bartolini richiedono la valutazione del ginecologo, il quale può effettuare il corretto inquadramento diagnostico e indicare il trattamento più adeguato al caso.
La piu importante regola di prevenzione delle infiammazioni e delle cisti delle ghiandole di Bartolini è il mantenimento di una buona igiene intima.

Un’altra buona abitudine è evitare l’abuso di assorbenti e salvaslip per l’intero arco della giornata, se non necessario, poiché non permettono la corretta traspirazione cutanea. Per lo stesso motivo, è sconsigliato l’uso di indumenti sintetici e biancheria stretta: lo sfregamento continuo del tessuto sulla pelle può dare origine a irritazioni a livello locale.

Praticare sesso sicuro, utilizzando un preservativo ogni volta che si hanno rapporti. Questo può contribuire a ridurre le probabilità di sviluppare l’infezione di una cisti e la formazione di un ascesso delle ghiandole di Bartolini.

Pubblicato da bellezzaebellezza

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