Olio di palma

L’olio di palma fa bene o fa male?

L’olio di palma e l’olio di semi di palma (olio di palmisto) sono degli oli vegetali saturi non idrogenati ( l’ idrogenazione comporta la creazione di acidi grassi saturi )ricavati dalle palme da olio. Dal frutto della palma da olio si ricavano olio di palma (ottenuto dal frutto) e olio di palmisto (estratto dai suoi semi).Olio di palma

L’olio di palma è sempre stato molto usato nei paesi dell’Africa occidentale come olio alimentare e nel 1856 è stata aprovata una legge che vietava di tagliare palme da olio. In seguito l’olio di palma divenne un prodotto altamente commerciato dai britannici per il suo uso come lubrificante per le macchine e come materia prima per prodotti a base di sapone come il Sunlight e il sapone statunitense Palmolive. Nel settore della cosmesi industriale l’olio di palma ha avuto un ruolo fondamentale, per la produzione di saponi, tensioattivi ed emollienti. L’uso dell’olio di palma nell’industria alimentare si spiega col suo basso costo, che lo rende uno degli oli più economici sul mercato. Alcuni paesi consigliano di limitare il consumo dell’olio di palma, perche è un grasso saturo e i grassi saturi fanno aumentare il rischio cardiovascolare, infatti chi consuma l’olio di palma ha il livello di colesterelo più alto.

L’olio di palma rossa è considerato più sano dell’olio di palma raffinato (incolore), perche contiente alcune sostanze benefiche:

  • Vitamina E- porta dei benefici alla pelle
  • Co-enzima Q10- contrasta i radicali liberi
  • Beta-carotene- ricco di vitamina A ( dona il caratteristico colore rosso all’olio non sbiancato)

Cosa hanno sottolineato invece le ricerche scientifiche?

Il CSPI (Center for Science in the Public Interest) afferma che l’olio di palma aumenta il rischio cardiovascolare, citando altre ricerche. Da molti anni è stato accertato che i principali acidi grassi che alzano i livelli di colesterolo, sono gli acidi grassi saturi ( acido miristico, acido palmitico e acido laurico )Ricerche statunitensi ed europee confermano lo studio dell’associazione no-profit statunitense American Heart Association elenca l’olio di palma fra i grassi saturi dei quali consiglia di limitare l’uso a coloro che devono ridurre il livello di colesterolo.

Mentre è di parte il Comitato di promozione dell’olio di palma malese (Malaysian Palm Oil Promotion Council), sostiene che non ci sono prove scientifiche sufficienti per affermare che l’olio di palma fa male. Infatta ha citato uno studio cinese che sostiene che l’olio di palma aumenta il livello di colesterolo “buono” (HDL) riducendo il colesterolo “cattivo” ( LDL ).

Uno studio di Scienza e Medicina agricola, alimentare e nutrizionale dell’Università dell’Alberta ha detto che se la dieta contiene acidi grassi trans allora il colesterolo “cattivo” (LDL) aumenta e quello “buono” (HDL) diminuisce. Anche gli studi a sostegno del Comitato di promozione dell’olio di palma malese considerano il problema degli effetti unicamente sulla colesterolemia, in parte sui trigliceridi e non gli effetti complessivi sulla salute.

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Quindi l’olio di palma fa male? Fa bene? Il suo consumo può avere gravi conseguenze sulla salute?

Se consumato occasionalmente l’olio di palma non rappresenta un problema per la salute. Mentre se viene assunto ogni giorno, più volte al giorno può diventare un problema. Come anche per altri cibi grassi, sopratutto se si esagera nel consumo, sarebbero il cuore e le arterie a pagarne le conseguenze. Un elevata presenza di grasso nell’olio di palma fa gola alle industrie, non solo quelle alimentari. Gli acidi grassi saturi (come l’acido palmitico) e insaturi ( come l’acido oleico e l’acido linoleico ) che combinati insieme hanno la stessa efficacia, ma anche problematica del burro.

Bisogna prestare attenzione a quel che si mangia, perche purtroppo certe volte ci può capitare di acquistare e quindi di consumare prodotti contenenti l’olio di palma è non esserne a conoscenza. Com’è possibile direte voi? Invece non solo è possibile, ma è esattamente così…. Attenzione ai cracker, biscotti, gelati, brioche, merendine, snack dolci e salati, taralli, cioccolata, sughi confezionati, ma anche ai prodotti d’infanzia come il latte, biscotti ecc..  Una mamma ha intrapreso con il sostegno del Movimento di Difesa del Cittadino  una battaglia contro la Plasmon, una raccolta di firme per sensibilizzare l’azienda nei confronti dei problemi dell’utilizzo dell’olio di palma nei suoi prodotti.

Con l’entrata in vigore del Reg.Ue 1169/2011, dal 2015 è obbligatorio indicare, nelle etichette dei prodotti alimentari prodotti nell’Unione europea, l’origine vegetale specifica di oli e grassi e di conseguenza dichiarare l’utilizzo anche dell’olio di palma.

Pubblicato da bellezzaebellezza

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