AIDS cos’è e come prevenirla

Che cos’è l’AIDS? Da che cosa è causata? Quali sono le conseguenze sull’organismo? Come si trasmette? Notizie e curiosità e tutto sull’AIDS.

L’AIDS è una malattia caratterizzata da una gravissima deficienza delle difese dell’organismo a causa delle quali il paziente è esposto a rischio continuo di infezioni e anche di tumori. AIDS è una sigla inglese che significa Acquirente Immune Deficiency Syndrome, cioè sindrome da immunodeficienza acquisita. Questa malattia è dovuta ad un virus chiamato HIV. Conosciamo più tipi di questo virus, i principali sono: il tipo HIV-1 e il tipo HIV-2. La caratteristica di questo virus è di avere un’affinità particolare per alcune cellule del sistema immunitario e in particolare per alcuni tipi di linfociti. Man mano che il virus distrugge i linfociti, il sistema immunitario diventa sempre meno efficace e non riesce più a difendere l’organismo da altre infezioni.

AIDS dovuta all'HIVAIDS dovuta all'HIV

Il virus HIV è estremamente debole e non riesce a vivere all’esterno dell’organismo. In un malato è presente in alte concentrazioni nel sangue, nello sperma, nelle secrezioni vaginale e nel latte materno. È presente anche in altri fluidi corporei come le lacrime, la saliva e il sudore, ma in concentrazioni basse e non infettanti. Molte persone non sanno di essere infette da HIV.

Le vie di trasmissione riconosciute sono:

  • Sangue – sangue, quindi trasfusioni di sangue e emoderivati ( in passato hanno rappresentato una causa di infezione, ma ora dopo i controlli obbligatori per legge non più ). Scambio di siringhe infette ( tipico dei tossicodipendenti ), puntura accidentale con siringhe o aghi contaminati.
  • Sperma – sangue o liquido vaginale – sangue, attraverso rapporti sessuali anche tramite lesioni minime. Si ritiene più facile la trasmissione da uomo a donna, piuttosto che viceversa. La norma di prevenzione principale è l’uso corretto del preservarivo.
  • Trasmissione verticale, gravidanza e allattamento in donna infettata. Si stima che la possibilità di passaggio del virus HIV tra madre infetta e il bambino sia del 20%.

È importante specificare che non esistono altre vie di trasmissione, per esempio aerea o attraverso l’acqua o per via cutanea. Non esiste quindi nessun rischio per la normale convivenza familiare, scolastica e lavorativa.

L’uso costante del preservativo riduce il rischio di trasmissione dell’HIV di circa l’80% nel lungo termine nel caso di rapporti sessuali.

AIDS dovuta all'HIV

Il primo contatto con il virus di solito è asintomatico. Il test HIV viene solitamente effettuato su sangue venoso. Il virus entrato nel sangue, stimola la formazione di anticorpi specifici per l’HIV. Passano da un minimo di 2 – 3 settimane fino ad alcuni mesi prima che si formino questi anticorpi. Questi anticorpi, che noi riusciamo a evidenziare attraverso un test, non riescono a neutralizzare il virus, quindi la loro presenza indica presenza di virus. La presenza di un test positivo non vuol dire che il paziente è ammalato, ma che è un soggetto nell’organismo di cui è presente il virus HIV che può essere trasmesso ad altre persone ( sieropositivo ). Gli individui a cui il primo test ha evidenziato una positività verranno sottoposti ad un nuovo esame su un secondo campione di sangue per confermare i risultati.

Dopo quasi 30 anni di ricerche, il vaccino per l’HIV-1 rimane un obiettivo ancora lontano.

Abbiamo visto che questo test si positivizza dopo un certo periodo di tempo trascorso dall’infezione ( 3 mesi ). Esiste un periodo in cui il soggetto può essere già infetto, ma risulta negativo al test. La durata media del periodo di incubazione per l’AIDS ( cioè il passaggio da sieropositività a malattia ) è intorno ai 10 anni, certe volte anche 15 anni. Assunzione di stupefacenti, consumo di alcool, ripetute infezioni possono ridurre questo periodo.

In assenza di trattamento, la sopravvivenza media dopo l’infezione da HIV è stimata da 9 a 11 anni, a seconda del sottotipo HIV. Dopo la diagnosi di AIDS, se il trattamento non è disponibile, la sopravvivenza varia tra i 6 e 19 mesi.

L’evoluzione della malattia segue alcune fasi cliniche. All’inizio abbiamo una linfoadenopatia generalizzata persistente, caratterizzata da ingrossamento dei linfonodi, febbre, perdita di peso, sudorazione… Nella seconda fase compaiono le prime infezioni ancora lievi come candido orale e herpex zooster e abbiamo una marcata riduzione di alcuni tipi di linfociti ( T4 e T8 ).

Quali sono i sintomi dell’AIDS?

  • linfonodi ingrossato contemporaneamente in diverse sedi ( ascelle, collo, inguine ) che persistono per almeno tre mesi
  • Perdita di peso
  • Senso di spossatezza
  • Febbre continua
  • Sudorazione notturna
  • Eruzioni cutanei
  • Diarrea
  • Macchie sulla pelle ( naso, bocca, regione anale )
  • Candido oro – faringea

Inanzitutto non bisogna farsi prendere dal panico, poiché i sintomi descritti sono presenti anche in altre malattie che con l’AIDS non hanno alcuna relazione. Per la visita e gli acertamenti, bisogna rivolgersi ai centri specializzati che oggi esistono in tutto il paese.

Oggi la scoperta tempestiva della sieropositività e l’affidarsi a un’équipe di medici esperta può garantire un’aspettativa e una qualità di vita pari a quella di chi è affetto da altre patologie croniche, come ipertensione o diabete. Oggi esistono varie famiglie di farmaci, capaci di bloccare o rallentare la replicazione virale (e quindi la progressione clinica della sindrome): antivirali capaci di ridurre la carica virale.

AIDS dovuta all'HIV

La disponibilità di farmaci antiretrovirali e l’adeguata prevenzione dalle infezioni opportunistiche riduce il tasso di mortalità dell’80% e aumenta la speranza di vita a 20-50 anni.


Negli Stati Uniti, circa il 60% dei pazienti affetti da HIV, utilizza varie forme di medicina alternativa. Nonostante l’uso diffuso di tali terapie, l’efficacia di esse non è stata stabilita, anzi uno studio del 2005 ha concluso come siano “insufficienti” le prove “per sostenere l’uso di erbe medicinali in individui infetti da HIV e malati di AIDS”. L’agopuntura è stata proposta solo per il sollievo sintomatico, ma non per il trattamento o la cura per l’HIV o l’AIDS.

La somministrazione supplementare di vitamine o minerali ha dimostrato benefici in alcuni studi. Dosi giornaliere di selenio in grado di portare benefici ed essere usate come terapia aggiuntiva ai normali trattamenti antivirali, ma non può curare l’infezione.

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Pubblicato da bellezzaebellezza

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