Analisi gastrica o gastroscopia che cos’è e come viene eseguita..
Che cos’è un analisi gastrica o meglio la gastroscopia? È un esame eseguito prelevando con un sondino dallo stomaco le secrezioni gastriche e determinandone le componenti. Per gastroscopia si intende l’analisi del lume dell’esofago, dello stomaco e del duodeno ( il tratto iniziale dell’intestino tenue ) attraverso un apposito strumento, il gastroscopio. La sua importanza clinica è fondamentale nella diagnosi precoce e nella valutazione delle affezioni gastroenterologiche. L’esame è invasivo, ma sicuro e con una bassissima incidenza di complicanze. Solo raramente possono insorgere complicanze, la più comune delle quali è la perforazione dello stomaco, che mediamente si verifica una volta ogni mille casi.
Che cosa si propone di accertare questa analisi?
Se nelle secrezioni gastriche sono presenti o meno:
- Acido cloridrico, che normalmente dovrebbe essere secreto dalle cellule che rivestono la parete dello stomaco.
- Bile.
- Muco.
- Batteri ( come Helicobacter pylori ).
- Sangue ( che di solito non è presente ).
Come viene eseguita un’analisi gastrica?
Il gastroscopio permette l’osservazione diretta delle cavità dell’esofago, dello stomaco e del duodeno. Esso infatti è munito di una sonda di circa 8–12 mm di diametro, attrezzata con una telecamera e delle fibre ottiche all’estremità.
Come si è detto, con l’ausilio di un sondino, introdotto nello stomaco attraverso il naso o la bocca. L’utilizzo più frequente è per valutare il PH dello stomaco. In particolare si preleva succo gastrico ogni 15 minuti per la prima ora, poi si stimola la produzione gastrica con pentagastrina e si fanno altri quattro prelievi seriali in un ora. Così si può avere un’idea precisa non solo della secrezione acida basale, ma anche delle riserve funzionali delle cellule gastriche.
Alcune delle più comuni patologie che possono essere diagnosticate tramite la gastroscopia sono:
- Gastrite
- Ernia iatale
- Gastroduodenite
- Esofagite
- Ulcera duodenale
- Rilevazione dell’Anisakis
- Tumori
La gastroscopia non è un esame doloroso, anche se un pò fastidioso. L’inconveniente più sgradevole è che il passaggio del sondino dal faringe può scatenare il riflesso del vomito. Infatti viene fatta prima una leggera sedazione cosciente (con benzodiazepine ) e l’applicazione di anestetici in orofaringe (Xilocaina, Lidocaina). In alcuni casi di pazienti non collaboranti la gastroscopia può essere eseguita anche in sedazione profonda. Una volta giunto nello stomaco il sondino non da più nessun fastidio. La sua durata di quest’esame dipende dallo scopo per cui viene eseguito, comunque varia da pochi minuti a tre ore.
Al paziente viene spruzzato un calmante spray nelle prime vie aeree, per ridurre gli effetti “da corpo estraneo” che il sondino endoscopico può provocare inducendo il vomito. Inoltre viene somministrata una live sedazione anche per via endovenosa, in modo che la muscolatura addominale rimanga rilassata.
L’esame viene effettuato su pazienti a digiuno da almeno dieci-dodici ore. Al paziente, messo sul lato sinistro, viene introdotta in bocca la sonda, che viene poi spinta delicatamente in esofago. Da lì viene fatta scendere prima nello stomaco e poi nel duodeno. L’esame si completa con il ritiro della sonda, e la visualizzazione in retroversione delle stesse strutture anatomiche.
Attraverso un canale interno alla sonda è possibile il prelievo indolore di campioni di tessuti, utilizzabili per indagini più approfondite ( istologico, citologici ). Sempre tramite il canale interno, è possibile l’uso di strumenti operativi ( pinze, coagulatori ).
L’impiego di farmaci sedativi durante la gastroscopia impone la più assoluta astensione dalla guida e dall’uso di macchinari nelle 24 ore successive all’esame.
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