Dieta vegetariana: i rischi e non

Alimentazione vegetariana: rischi e benefici.

Alimentazione o dieta vegetariana: Cosa vuol dire dieta vegetariana? Sono dei modelli dietetici a base vegetale che escludono dall’alimentazione la carne e pesce di qualsiasi animale e certe volte anche alcuni o tutti i prodotti di origine animale ( vegano ). Ci sono diversi motivi che spingono una persona a diventare vegetariana, stai pensando di diventare vegetariano? Vediamo di fare un po di chiarezza e di elencare quali sono i pro e quali sono i rischi di questa alimentazione.

Alimentazione e dieta vegetariana

Perché diventare vegetariani?

  1. Principi religiosi
  2. Rispetto per la vita animale – Le persone particolarmente sensibili decidono di non mangiare più nè carne e nè pesce, perché per essere mangiati gli animali vengono uccisi, spesso brutalmente..quindi per non contribuire a questa sofferenza fanno questa scelta.
  3. Preoccupazione per l’ambiente – Con una dieta basata sui cibi vegetali anziché su quelli animali, l’impatto ambientale di cui tanto si parla è molto molto inferiore, la predazione di risorse, gli sprechi immensi che rendono ancora più povere le popolazioni che oggi muoiono di fame vengono molto ridimensionati. Per ottenere un kg di carne è necessario consumare 15 kg di vegetali (in mangimi animali).
  4. Attenzione per la salute – Una dieta vegetariana è utile per depurare l’organismo, perche gli alimenti di origine animale sono più difficili da digerire e quindi restano nel nostro organismo più a lungo.

Rischi della dieta vegetariana:

  1. Perdita di tono muscolare ( carenza delle proteine )
  2. Carenze vitaminiche ( in particolare B12 ) – La vitamina B12 è presente in forma biologicamente attiva nelle carni, nei latticini e nelle uova, mentre nessun cibo di origine vegetale può essere considerato una fonte affidabile di questa vitamina. La mancata assunzione per lungo tempo di fonti affidabili di vitamina B12 in una dieta vegetariana è potenzialmente pericolosa e può condurre ad una grave carenza di questa vitamina con l’instaurarsi di anemia megaloblastica e conseguenze neurologiche fino allo sviluppo di danni irreversibili a carico del sistema nervoso.
  3. Carenza di acidi grassi essenziali ( omega 3 e omega 6 ) – La dieta vegetariana essendo priva di pesce e povera di alcuni acidi grassi essenziali che invece svolgono un ruolo importante nel prevenire il colesterolo e i disturbi cardiovascolari.

Alcuni paesi vantano una lunga tradizione vegetariana, in particolare l’India, dove il 40% della popolazione è vegetariano. Nei paesi più ricchi, invece, solo da qualche decennio si è maturato un interesse verso questo tipo di diete.


L’Academy of Nutrition and Dietetics la principale organizzazione dei professionisti dell’alimentazione e della nutrizione degli Stati Uniti e la più grande al mondo, nel 2009 ha dichiarato che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie.

L’organizzazione mondiale della sanità in un rapporto indirizzato alle popolazioni povere dell’ex Unione Sovietica e alle famiglie dell’Europa che vivono in condizioni di povertà, nel 2003, afferma: La principale preoccupazione riguardo alle diete vegetariane è il piccolo ma significativo rischio di carenze nutrizionali. Queste includono carenze di ferro, zinco, riboflavina, vitamina B12, vitamina D e calcio (specialmente fra i vegani) e inadeguato apporto energetico. In un altro documento sul rapporto tra introiti di frutta e verdura e rischio di diabete mellito e malattie cardiovascolari del 2005 l’OMS evidenzia invece alcuni benefici rilevati in chi segue diete vegetariane: valori minori di pressione sanguigna, una minore mortalità per cardiopatia ischemica e ictus cerebrale e una minore incidenza di diabete mellito.

L’OMS stima che in Europa circa 130 milioni di persone siano colpite ogni anno da intossicazioni alimentari e dichiara: “Il rischio maggiore sembra essere la produzione di cibo animale. E’ da lì che nascono i pericoli più gravi per la salute, per esempio le contaminazioni da Salmonella, Campylobacter, E.coli e Yersinia”.

Innumerevoli studi hanno dimostrato che la dieta vegetariana:

  • Fà bene ai reni – con l’assunzione di alimenti vegetali, viene ridotto il fosforo nelle urine. Un livello elevato di fosforo nel sangue o nei reni può causare gravi problemi cardiaci.
  • Previene il diabete – i carboidrati presenti negli alimenti di origine vegetale aiutano a ridurre gli zuccheri semplici che fanno male ai diabetici.
  • Riduce il colesterolo – alimentazione vegetariana = meno cibi grassi, quindi una riduzione del colesterelo.
  • Previene i tumori – sono tanti gli studi che dimostrano l’efficacia di una dieta vegetariana nella prevenzione dei tumori sopratutto quelli al colon, al seno e ai polmoni.
  • Calma la colite – Gli alimenti di origine animale irritano l’apparato gastrointestinale causando fastidi e dolori.
  • Combatte la gastrite –  Gli alimenti di origine animale irritano l’apparato gastrointestinale a causa dei cibi grassi e acidi.
  • Fa bene alla pelle – il consumo di frutta e verdura aumenta il consumo della vitamina C.

Oggi sappiamo con ragionevole certezza che una dieta sana ed equilibrata è in grado di ridurre fino a oltre il 30% il rischio di avere un tumore.

Umberto veronesi

Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano ha detto: Il primo luogo nel quale fare prevenzione è la tavola, perché l’alimentazione è responsabile del maggior numero di neoplasie nel mondo, superando anche il fumo. Vi riportiamo le parole del professor Umberto Veronesi: Le riviste medico scientifiche più accreditate sono sul libro paga delle multinazionali farmaceutiche e pubblicano solo ciò che è consentito loro di pubblicare o ciò che è imposto loro dalle suddette multinazionali.

Molti medici e ricercatori sono coscienti degli effetti dannosi del consumo della carne, ma hanno le mani legate. Io che sono uno scienziato di fama internazionale posso prendermi il lusso di fare queste dichiarazioni, se lo facessero loro molto probabilmente non lavorerebbero più.

Il professor Berrino dell’istituto dei Tumori di Milano spiega che le carni salate, essiccate e affumicate sono da evitare o da mangiare in casi davvero eccezionali. Per quanto riguarda invece la carne rossa, è sufficiente mangiarla con moderazione. Soprattutto, dice il professore: bisogna fare attenzione ad abbinarla sempre ad un bel piatto di verdure che hanno proprietà antiossidanti.

CONCLUSIONE:
Il consumo della carne ( o pesce ) và limitato no eliminato del tutto, questo è un modo di evitare le carenze vitaminiche e nello stesso tempo prevenire tantissimi altri problemi e malattie. Una o due fettine di carne ( o pesce ) a settimana non ci accorciano la vita, anzi ci danno quel che una dieta vegetariana non ci può dare. Bisogna ricordare che la nostra alimentazione deve essere varia e bilanciata, e soprattutto bisogna dire NO ai prodotti industrializzati e lavorati.

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.

 

Pubblicato da bellezzaebellezza

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