Tumore o carcinoma al seno

Tumore o carcinoma della mammella – Come si presenta il carcinoma della mammella? Qual è la terapia del tumore al seno? Prognosi e prevenzione del carcinoma della mammella.

Ogni anno in Italia oltre 11.000 donne muoiono di cancro mammario. Questo tumore si presenta in genere con la comparsa di un piccolo nodulo duro e non dolente alla palpazione. Le donne più colpite sono quelle tra i 50 e i 70 anni, ma nemmeno le più giovani o le più vecchie sono risparmiate. Tra i fattori di rischio, ce la storia mestruale e riproduttiva. È noto che il rischio è tanto minore quanto più tardivo è il menarca e quanto più precoce è la menopausa. Una riduzione del rischio a lungo termine si osserva anche nelle donne che hanno avuto figli e la protezione è tanto maggiore quanto più numerosi sono i figli e quanto più precoce è l’età al momento della prima gravidanza.

Tumore o carcinoma al seno

Il tumore alla mammella si sviluppa più comunemente nelle cellule di rivestimento dei dotti galattofori e nei lobuli che forniscono i condotti di latte materno. I primi sono noti come carcinomi duttali, mentre i secondi come carcinomi lobulare. In aggiunta, vi sono più di 18 altri sotto-tipi di tumore alla mammella classificati.

Qual è la terapia del carcinoma della mammella?

La terapia fondamentale è chirurgica. Mentre però una vota si procedeva alla mastectomia totale ( asportazione di tutta la mammella ) adesso si praticano interventi più limitati ( asportazione di un solo quadrante quello interessato dal tumore, oppure asportazione del nodulo maligno soltanto ) ai quali vengono associate la radioterapia e la chemioterapia.

Se il tumore è piccolo ( inferiore a 2 cm ) e se non ci sono metastasi linfonodali, la sopravvivenza a distanza di 5 anni raggiunge l’80 %. Se invece il tumore è più grosso o ha già dato disseminazione a distanza la prognosi è molto più sfavorevole. Tutti i noduli circoscritti e localizzati che si formano nelle mammelle devono essere asportati chirurgicamente, questo è il sistema più sicuro per scoprire ed eliminare con la maggior tempestività possibile molte formazioni maligne ancora allo stadio iniziale. L’intervento è semplice e non deve destare preoccupazioni.

A quali sintomi occorre prestare attenzione?

A qualsiasi variazione del tessuto mammario, sono importanti un nuovo nodulo nella mammella o sotto l’ascella, un gonfiore del seno, una irritazione della pelle del seno o un arrossamento nella zona capezzolo. Non vanno sottovalutate le alterazioni delle dimensioni e della forma del seno o un dolore nella zona capezzolo o diffuso in tutto il seno. Si raccomanda sempre la diagnosi precoce e la prevenzione attraverso l’autopalpazione al seno e regolari screening ecografici e mammografici. La comparsa di un nuovo sintomo deve essere presa seriamente in considerazione sia dal paziente che dal medico, per via della possibilità di incorrere in un tumore alla mammella a qualsiasi età.

È possibile scoprire la presenza di un tumore prima ancora della comparsa di un nodulo, per fare ciò si fa la mammografia, ovvero l’esame radiografico delle mammelle che evidenzia un ispessimento che è segno di tumore. Anche se la mammografia risulta negativa non si può avere la certezza che non esiste alcuna formazione tumorale. Il mammogramma ha un valore solo quando rivela la presenza di un tumore. Il fatto che il referto risulti negativo non significa assolutamente che nelle mammelle non esistano formazioni tumorali. Oltre alla mammografia la termografia, l’ecografia e la scintigfia sono esami similari che consentono la diagnosi precoce di un tumore.

Una volta scoperta la presenza di un nodulo si dovrebbe intervenire chirurgicamente entro le due – tre settimane successive, non più tardi.

Come si procede di solito per asportare un nodulo mammario?

In corrispondenza dell’area interessata si pratica un’incisione cutanea lunga dai 2 ai 5 cm e si provvede ad asportare l’intero nodulo che successivamente verrà esaminato al microscopio per accertarne l’esatta natura e quindi decidere se serve o meno un intervento più radicale. Un altro esame utile per la diagnosi dei tumori sia benigni che maligni è l’aspirazione di un frammento di tessuto dal nodulo, effettuata con un ago sottile. Si tratta di un esame rapido e meno doloroso di un’iniezione intramuscolare. Il referto dell’esame microscopico è attendibile in quasi il 100% dei casi.

Tumore o carcinoma al seno

FATTORI DI RISCHIO:

  1. Obesità presente solo dopo la menopausa
  2. Radiazioni ionizzanti
  3. Il consumo di alcol ( molte incertezze in termini di relazione dose-effetto )
  4. Fattori dietetici ( gli studi finora condotti non sono riusciti a confermare in maniera chiara queste indicazioni )
  5. Contraccettivi orali ( non ci sono ancora le conclusioni definitive )
  6. Preparati ormonali ( alcuni dei preparati estroprogestinici sarebbero associati a un aumento del rischio di carcinoma mammario )
  7. La familiarità  ( la storia familiare ha molta importanza, come è stato confermato da recenti studi di biologia e genetica molecolare ) quando una donna ha una parente di primo grado con cancro della mammella il suo rischio è doppio o triplo.
  8. Una vita sedentaria
  9. L’età precoce della prima mestruazione
  10. Avere figli in età avanzata o non averne proprio
  11. Il fumo
  12. Una carenza di iodio nell’alimentazione
  13.  Un certo numero di prodotti chimici ( tra questi: policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici, solventi organici e una serie di pesticidi )

PREVENZIONE:

Il rischio di incorrere in un tumore alla mammella può essere ridotto mantenendo un peso corporeo corretto, riducendo il consumo di alcolici, praticando attività fisica e all’attacco al seno. Gli studi scientifici dimostrano che l’adozione di queste pratiche potrebbe ridurre del 40% i casi di questa neoplasia. Gli acidi grassi come omega 3 sono in grado di ridurre il rischio.

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Pubblicato da bellezzaebellezza

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